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La Giornata internazionale dedicata alle vittime del terrorismo
Andrea De Angelis – Città del Vaticano
L’Assemblea Generale dell’Onu, nella sua risoluzione 72/165, decise due anni fa di proclamare il 21 agosto la Giornata internazionale della commemorazione e dell’omaggio alle vittime del terrorismo, al fine di onorare e sostenere le vittime e i sopravvissuti al terrorismo e promuovere e proteggere il pieno godimento dei loro diritti umani e libertà fondamentali. Proclamando questa Giornata, l’Assemblea Generale riconosce che la promozione e la protezione dei diritti umani e dello stato di diritto sono essenziali per prevenire e combattere il terrorismo.
Il Messaggio del Segretario Generale
“Il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni rimane una sfida globale che provoca danni permanenti a persone, famiglie e comunità. Queste cicatrici sono profonde e, sebbene possano sbiadire nel tempo, non scompaiono mai”. Lo scrive nel Messaggio per la Giornata 2019 il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres. “Questa Giornata internazionale ci ricorda che, per molto tempo dopo un attacco, le vittime continuano a combattere contro le sue conseguenze. Le vittime e i sopravvissuti in tutto il mondo – si legge – devono avere l’opportunità di riprendersi attraverso la giustizia e misure di sostegno”. “Supportare le vittime del terrorismo – scrive ancora Guterres – è uno dei modi per onorare la nostra responsabilità di difendere i loro diritti e la nostra umanità comune. Ascoltandoli possiamo anche imparare molto sul modo migliore di unire le nostre comunità contro il terrorismo”.
La strategia globale delle Nazioni Unite
La strategia globale delle Nazioni Unite contro il terrorismo, approvata dall’Assemblea generale l’8 settembre 2006, afferma che la disumanizzazione delle vittime del terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni crea un ambiente favorevole alla diffusione del terrorismo. Continuare a rafforzare e massimizzare la capacità delle Nazioni Unite in settori quali prevenzione dei conflitti, negoziazione, mediazione, mantenimento della pace e consolidamento, è di conseguenza il modo più efficace per rispettare la dignità e, allo stesso tempo, combattere il terrorismo.
La resilienza delle vittime
Il tema principale di questa seconda edizione consiste nella resilienza delle vittime e delle loro famiglie. Una riflessione su come siano riuscite a trasformare le loro dolorose esperienze, volgendo lo sguardo non solo ad un percorso di guarigione e recupero, ma anche ad uno sforzo comune per rafforzare le strategie volte a combattere ogni forma di terrorismo. Guterres inaugurerà oggi a New York, presso la sede delle Nazioni Unite, una mostra fotografica presentata dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta al terrorismo (UNOCT) e dal Gruppo di amici delle vittime. Composta da testimonianze e storie che mostrano il percorso personale che queste persone affrontano, vuole mostrare in maniera plastica la rinascita di chi ha subito un’esperienza dolorosissima.
“Decine di migliaia di vittime ogni anno”
“L’Onu è molto importante per queste persone, per aiutarle a guarire non solo nel fisico, ma anche nella mente”. Con queste parole Laura Quadarella Sanfelice di Monteforte, docente di Politiche di contrasto al terrorismo dell’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma, sottolinea l’importanza di questa Giornata. Sui numeri delle vittime del terrorismo, ai microfoni di Radio Vaticana Italia ricorda come siano decine di migliaia ogni anno, di cui una parte davvero minima in Occidente. Siria, Afghanistan, Nigeria, Somalia ed Iraq sono i Paesi che, da soli, contano oltre la metà delle vittime.