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Non dimenticare le vittime del terrorismo anche in questo tempo di pandemia
Debora Donnini – Città del Vaticano
Una Giornata a livello mondiale voluta per sostenere gli Stati membri ad aiutare le vittime del terrorismo e le loro famiglie. Al centro ci sono le vittime, che non sono solo i morti ma anche chi perde un familiare. Il tema di quest’anno è : ” Non dimenticare: storie di memoria delle vittime del terrorismo”
In modo ancora più esplicito proprio nel discorso in occasione della terza Giornata, il segretario generale dell’Onu, Guterres ha detto che “le vittime sono gli individui, ma anche le loro famiglie e le loro comunità”. Lo mette in luce ai nostri microfoni Laura Quadarella Sanfelice di Monteforte, docente di Politiche di contrasto al terrorismo dell’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma e autrice del libro di recente uscita :“Il mondo dopo il Covid-19”.Ricordando che ci sono altre Giornate che ricordano le vittime del terrorismo, in Italia e in Europa, la professoressa sottolinea che questa occasione si distingue per l’accento che pone sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Centrale, poi quest’anno, l’esortazione a ricordare le storie di chi ha subito gli effetti nefasti del terrorismo.
Le zone più colpite
Africa e Asia rimangono i continenti più colpiti. Iraq, Afghanistan, Somalia e Nigeria fra i Paesi. Ma vittime del terrorismo vi sono anche nella fascia sahelo – sahariana. E poi in nazioni come il Congo e il Mozambico “dove – dice la professoressa – negli ultimi mesi si sta registrando un incremento molto importante” di attentati e dove tensioni religiose si mischiano a questioni etniche.
L’influsso del Coronavirus
Altro tema su cui Laura Quadarella punta l’attenzione è sulle conseguenze della pandemia di Covid-19 sul terrorismo. Perché l’opinione pubblica è concentrata sulla lotta alla pandemia e sulle vittime, e il terrorismo – dice – sfrutta la situazione “sia per farsi pubblicità che per fare nuovi proseliti”. Si sfrutta l’odio che viene generato quando c’è una crisi così importante come una crisi sanitaria, economica e sociale. “Per concludere – evidenzia – vorrei tornare a quello che è lo scopo principale delle Nazioni Unite con questa Giornata: l’aiuto alle vittime. Bisogna lavorare affinché tutti rispettino i diritti umani e le libertà fondamentali”. Centrali, quindi, le voci e le storie, “perché non si deve dimenticare e perché le testimonianze delle vittime del terrorismo possono aiutare a fermare la spirale dell’odio che non fa altro che portare nuovi attacchi terroristici e nuove vittime”.